La parola ‘Infernot’ definisce uno spazio in aggiunta alle cantine dove conservare il vino.

Intimamente legati alla cultura del vino e all’esistenza delle arenarie, facilmente lavorabili, sono piccoli vani ipogei interamente scavati nella Pietra da Cantoni.

Si tratta di un’appendice della cantina, priva di luce ed aerazione naturale, ubicata comunemente sotto le case, i cortili e talvolta le strade delle nostre colline.

Sono vere e proprie opere d’arte, capolavori architettonici, nati dalla tradizione e dal sapere contadino, realizzati nei lunghi inverni, non da semplici cavatori ma da scultori Monferrini, veri artisti rimasti anonimi nella quasi totalità dei casi.

Molti sono gli infernot presenti sul territorio, 47 sono quelli censiti a partire dal 2002 dall’Ecomuseo della Pietra da Cantoni grazie al lavoro dell’Istituto Superiore Statale Leardi di Casale Monferrato“.

La zona degli Infernot è quella compresa tra Camagna, Vignale, Frassinello, Olivola, Ottiglio, Sala, Rosignano e Cella Monte.

Sia Monferrato che Infernot adesso andranno a braccetto.

La mappa del percorso degli infernot